ETF su terre rare
Oggi parliamo di ETF opzionabili sulle terre rare
Nel numero di ottobre 2021 dell’Academy si parla di ETF sulle terre rare.
Le terre rare sono metalli essenziali per realizzare prodotti di alta tecnologia, in virtù delle loro grandi proprietà magnetiche e conduttive.
Di giacimenti di terre rare nel mondo ce ne sono molti, e le quantità estraibili di questi metalli sono in alcuni casi anche molto maggiori rispetto a quelle di altri.
Questi metalli non sono assolutamente rari: si tratta infatti di una nomenclatura che risale alla mineralogia di una volta.
La loro concentrazione però è bassa e richiede un lungo processo di lavorazione chimica per separarli.
Non esistono mercati ufficiali per gli elementi appartenenti alle cosiddette terre rare.
Il mercato è totalmente libero e quindi soggetto a forti fluttuazioni dei prezzi.
Esistono quotazioni indicative, come ad esempio quelle fornite dal National Minerals Information Center statunitense, ma sta alle aziende clienti accordarsi direttamente con i raffinatori, sebbene vi siano associazioni che possono fornire consulenza e opportunità di networking per i produttori.
Vi è un solo ETF opzionabile legato in via esclusiva al comparto dei metalli strategici, di cui parleremo tra poco.
ETF su terre rare: REMX
Nel numero di ottobre si cita l’unico ETF sulle terre rare legato a questo comparto, il VanEck Rare Earth/Strategic Metals ETF, simbolo REMX.
Quotato il 27 ottobre 2010, REMX replica un indice di aziende attive globalmente nell’estrazione, raffinazione o riciclo di terre rare e altri metalli strategici.
Investe sia sulle aziende più grandi e più liquide, che generano almeno il 50% del loro fatturato dal segmento delle terre rare, che su aziende dei mercati emergenti, nonché sulle piccole e piccolissime aziende produttrici di cerio, manganese, titanio e tungsteno.
Il portafoglio è composto da un numero abbastanza ridotto di aziende, selezionate e pesate in funzione della capitalizzazione, con un cap all’8% per assicurare un certo livello di diversificazione.
La composizione del portafoglio viene rivista trimestralmente (per maggiori dettagli si veda https://www.etf.com/REMX#overview).
Qui sotto (vedi figura) il grafico a barre settimanali riporta il trend di REMX.
REMX: analisi del trend pregresso, futuro e della volatilità
Nell’articolo di ottobre è stata condotta una analisi statistica e probabilistica di questo strumento tramite la piattaforma EzTradePort.
Esaminiamo il trend del prezzo di questo ETF negli ultimi cinque anni e mezzo circa.
REMX ha stazionato nell’area 50-60$ per quota da aprile 2016 a giugno 2017, per poi salire gradualmente fino ai 100$ circa all’inizio del 2018, crollare poi progressivamente fin poco sotto i 25$ a marzo 2020, e rimbalzare fin poco oltre i 120$ a settembre 2021.
Oggi si trova poco sotto i 115$.
Possiamo quindi in sostanza dividere la storia di questo ETF in cinque fasi:
il trend laterale da metà 2016 a metà 2017
il rapido trend ascendente della seconda metà del 2017
il lento trend discendente perentorio dall’inizio del 2018 fino al marzo 2020
il forte trend rialzista da marzo 2020 a settembre 2021, non esente da correzioni secondarie profonde, come quella di marzo 2021, che ha portato il prezzo da quasi 94$ a circa 67$.
il trend laterale, tra i 100 e i 120$ per quota, da settembre ad oggi.
Una nota interessante: la volatilità implicita al momento dell’analisi fatta nell’articolo era piuttosto alta.
Forse il mercato non credeva alla prosecuzione della fase laterale e si aspettava piuttosto una nuova fase correttiva?
Ad oggi, invece, il valore della volatilità registrato a settembre pare essere smentito, dato che il trend è ancora laterale.
Per quanto riguarda la probabilità di salita futura di REMX si notava come le curve a un anno e a due anni fossero molto più ottimistiche delle altre, soprattutto la prima.
È un fatto normale, dal momento che le curve di più breve durata incorporano per la maggior parte il forte up trend del 2020.
Più pessimistiche, e sostanzialmente allineate, le curve basate sui rendimenti da tre a cinque anni.
Idee operative e strategie in opzioni su REMX
Dall’analisi dell’ETF di cui sopra erano emerse due possibili strategie in opzioni.
In ottica di pura speculazione, si consigliava di puntare su una naked put selling, sullo strike 80$.
Va da sé che è necessario essere ben capitalizzati per poter accumulare questo ETF, poiché già il solo primo lotto, in caso di esercizio, verrebbe preso in carico per un controvalore di ottomila dollari.
Trattandosi di una operatività di medio-lungo termine, mantenere vincolate somme di questa entità per tanti mesi può non essere alla portata di tutti.
Una alternativa operativa suggerita a suo tempo si basava sulla ricerca di combinazioni di tipo risk reversal.
Il risk reversal permette di assumere posizioni long a scadenze future a costo nullo o quasi in caso di errore, mantenendo aperte due porte alternative nello stesso momento.
Da un lato, la possibilità di beneficiare di forti rialzi; dall’altro, di acquistare a sconto in caso di forti ribassi.
Se vuoi leggere articoli di questo tipo ogni mese, approfitta delle nostre analisi e delle nostre proposte operative su stock options americane, su opzioni su ETF e su strategie in opzioni sulle terre rare.
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