Azioni ad alto rischio: Bed, Bath & Beyond
Decollo e crollo verticale: cosa sta succedendo?
Titoli ad alto rischio: Bed Bath & Beyond, titolo molto rischioso, dato da più parti per spacciato, nelle ultime quattro settimane scarse ha messo a segno una vertiginosa salita, seguita prontamente da un crollo marcato.
Il classico pump&dump cui i mercati ci hanno ormai abituato a più riprese.
Ma che cosa è successo?
Vediamo i fatti salienti e proviamo ad analizzare la situazione a mente fredda.
Titoli ad alto rischio: tante operazioni insider
Avevamo già parlato di BBBY in un articolo di inizio aprile, quando alcuni segnali lasciavano ben sperare sull’evoluzione del prezzo, sebbene non mancassero le proverbiali bandierine rosse.
In poche parole, alcuni importanti acquisti da parte di insider lasciavano sperare in buone prospettive di crescita, al di là di alcuni dati di bilancio non eccelsi.
Poi però il quadro si è deteriorato, e alcuni analisti hanno cominciato a parlare di serio rischio di fallimento per l’azienda, che di fatto si stava dimostrando alquanto più rischiosa rispetto a poche settimane prima.
Come sono andate le operazioni discusse ad aprile?
Nell’articolo di aprile avevamo presentato alcune proposte operative, analizzate in chiave probabilistica attraverso la piattaforma EzTradeport.
Nello specifico, si parlava di tre possibilità:
- una scelta molto aggressiva, la vendita di put 21 scadenza maggio;
- una molto più cautelativa, la vendita di put 13 scadenza agosto;
- una sorta di via di mezzo, la vendita di put 17 scadenza maggio.
Nessuna delle tre si sarebbe conclusa nel migliore dei modi, ma quella più cautelativa avrebbe fatto molti pochi danni, sebbene soltanto grazie al pump & dump dei giorni scorsi.
Nel mio caso, l’avidità ha preso il sopravvento: ho venduto la put 21 di maggio.
Anche perché non avevo paura di farmi assegnare in caso di discesa, per poi fare delle vendite di call progressive fino al recupero della posizione.
Purtroppo, il quadro è cambiato parecchio, e quando da più parti si è cominciato a leggere a più riprese del concreto rischio di fallimento ho preferito abbandonare la nave, con una perdita netta di circa 1100$.
Finché…
Azioni rischiose: galeotta fu la CEO?
Finché il giorno 1 luglio 2022, la CEO Sue Cove, fresca di nomina, non è andata a comprare cinquantamila azioni della compagnia, investendo circa 230 mila dollari di capitale proprio.
Alcuni membri del CDA hanno emulato il comportamento della Cove, facendo la spesa per alcune decine di migliaia di dollari.
Niente di eclatante, intendiamoci, ma più che l’entità era il significato della mossa, che secondo me andava studiato.
L’idea che ci si poteva fare da quel comportamento, infatti, era che la CEO stesse “motivando” i propri manager facendoli impegnare in solido sulla compagnia.
Con il titolo in fase di appiattimento e di lateralizzazione, personalmente ho agito per cercare di recuperare almeno un po’ della perdita pregressa, vendendo una put 5.5 scadenza agosto, incassando circa 150$.
Quella è andata bene, e mi ha permesso di recuperare qualcosa.
Anche perché nel frattempo è successo il finimondo!
Ad oggi, ho venduto una put strike 6 con scadenza ottobre, incassando 1.15$. Diciamo che sto cercando di riprendermi qualche spicciolo a rischio calcolato.
Azioni a rischio: i protagonisti del pump & dump
E veniamo a quello che è successo nell’ultimo mese su questo titolo ad alto rischio di infarto.
Sono due i soggetti coinvolti in questo giochetto piuttosto sporco.
Il primo è Ryan Cohen, CEO di Gamestop, che il 3 marzo (in effetti un bel po’ prima dell’impennata di agosto) ha acquistato oltre 130 milioni di dollari di azioni di BBBY.
Il secondo è un ragazzotto – subito etichettato come genio della matematica dalla stampa internazionale – che dopo aver messo insieme circa 27 milioni di dollari di capitali propri e di famiglia e amici ha fatto un all-in su BBBY.
Per poi fare un all-out solo pochi giorni dopo.
Risultato: una plusvalenza di oltre cento milioni, e l’assunzione della fama del genio.
Personalmente, ritengo che restituirà tutto con gli interessi alla prossima operazione, quando, credendosi un genio, farà la proverbiale cappella.
Oppure si scontrerà con qualcuno più grosso e più genio di lui, che lo aspetterà al varco per rendergli pan per focaccia.
Sempre che nel frattempo non ci pensino i federali, dal momento che mi è parso di capire che il genio abbia fatto un po’ il caro vecchio giochino dell’aggiotaggio, sfruttando i social per pompare l’attenzione su BBBY.
Quali rischi oggi su BBBY?
Cohen, del resto, ha liquidato la sua posizione tra il 16 e il 17 agosto, realizzando una plusvalenza di circa 43 milioni di dollari.
Ed è a lui che si deve il dump, o almeno così dicono.
Ma forse il dump è dovuto al fatto che non aveva senso il pump?
La compagnia è messa sempre maluccio, e oggi, 31 agosto, BBBY comunicherà al mondo il suo piano di rilancio.
Da quel che vedo mentre scrivo, con il mercato aperto da circa un’ora, il -25% segnato da BBBY sembra dire che al mercato non convince molto la situazione.
Poi mai dire mai, abbiamo visto titoli passare da dei -20% pre-annunci a dei +50% post-annunci.
Personalmente, spero che la CEO opterà per la scelta radicalmente opposta rispetto a ciò che i “guru” suggeriscono.
La ricetta degli “esperti” per rilanciare una azienda a rischio fallimento
Ad oggi, Bed, Bath & Beyond ha un unico brand molto forte: BuyBuy Baby.
Si tratta di una branca aziendale che vende articoli per bambini, e che evidentemente ha molto successo in quella nicchia di mercato.
E cosa suggeriscono dunque gli esperti?
Ovvio: vendere BuyBuy Baby per monetizzare e avere quindi nuova linfa per rilanciare il core dell’azienda.
Traslato in ambito calcistico (sono totalmente ignorante in materia, quindi eviterò di fare esempi troppo specifici), sarebbe come dire che una squadra che va male dovrebbe vendere il proprio miglior giocatore per far cassa e sperare così di riuscire a far crescere gli altri al punto di vincere.
La proverbiale boiata coi fiocchi.
L’azienda dovrebbe fare l’esatto opposto: tagliare tutte le branche che non vanno e stringere il focus su quella nicchia nella quale evidentemente raccoglie la maggiore approvazione da parte del mercato…
Ma sfortunatamente non sono io il CEO di BBBY.
Quale operatività su BBBY?
Nessuna.
Onestamente, la vedo ancora nera.
Io mi prendo il rischio di perdere i 485$ netti della put 6 di ottobre.
Ma non lo consiglio a voi.
A meno che non siate insensibili ad una eventuale perdita integrale della posizione equivalente sul sottostante.