Analisi tecnica Vs opzioni: e se fosse solo una perdita di tempo?
Opzioni Vs. chimere
Fare analisi tecnica su Enel, o su qualsiasi altro titolo, può portare a risultati molto diversi a seconda del timeframe utilizzato, e anche del punto di vista dell’analista.
L’analisi tecnica è una scienza o un’arte?
Che analisi tecnica possiamo fare di Enel se guardiamo i supporti statici o le trendline?
Che lettura del grafico si può fare con gli oscillatori più comuni?
Analisi tecnica azioni Enel: per prima cosa studiamo il trend
Stiamo osservando un grafico di Enel a barre mensili su una finestra temporale di circa 12 anni (fonte: piattaforma QuickTrade di IW Bank).
Il grafico in figura qui sopra parla chiaro: il trend di lungo periodo di Enel è in crescita, almeno per buona parte del periodo di analisi.
Se guardiamo meglio, però, possiamo notare altre caratteristiche interessanti.
Innanzitutto, la salita vera e propria, per le azioni Enel, è iniziata nel 2017, con il breakout del massimo di aprile del 2011.
Tra il 2011 e il 2017, in realtà, il trend è stato per lo più laterale, e nella prima fase è stato fortemente ribassista, dal momento che il prezzo è sceso di quasi il 60%.
Dopo il breakout si è avuta una fase di consolidamento della durata di molti mesi, e soltanto alla fine del 2018 è finalmente partito un bel trend rialzista.
Enel ha visto quindi circa 18 mesi di forte salita, per poi affrontare la pandemia del Covid-19, e una violentissima discesa, che in un solo mese ha azzerato oltre il 70% della salita precedente.
Poi la ripresa altrettanto verticale, nuovi massimi di lungo periodo a gennaio 2021 e da lì la correzione, che oggi si fa molto profonda a causa della guerra in Ucraina.
Dove si appoggerà il titolo Enel per formare una base da cui eventualmente ripartire?
Le ipotesi, qui, si sprecano.
Analisi tecnica azioni Enel: cominciamo con i supporti statici
Siamo molto vicini al massimo di dicembre 2017, posto a 5.585 euro per azione.
Il supporto statico passante per quel valore potrebbe fungere da forte base di appoggio per una successiva ripresa?
Ai posteri l’ardua sentenza, ma chissà se Enel “sentirà” di più il supporto statico o la trendline dinamica?
Analisi tecnica azioni Enel: meglio il supporto statico o la trendline?
La trendline che trae origine dal minimo di luglio 2012, seppure con un minimo di adattamento, mette insieme diversi punti rilevanti di minimo crescenti: luglio 2013, febbraio 2016, agosto 2018.
Ad oggi, il valore della trendline è intorno a 5.54 euro per azione, quindi Enel potrebbe anche violare leggermente il supporto statico e andare a cercare il supporto dinamico.
Analisi tecnica azioni Enel: molti supporti statici in mezzo alle trendline
Ma poco sotto la trendline di lungo periodo passa un altro supporto statico molto importante: il minimo di marzo 2020, posto a 5.515 euro per azione.
Dove possiamo attenderci, dunque, che la discesa delle azioni Enel trovi un punto di appoggio?
A ben vedere, congiungendo il minimo di settembre 2018 con quello di marzo 2020 si ottiene una trendline secondaria, di inclinazione più marcata rispetto a quella di lungo periodo.
Il trend stava accelerando, in effetti, e quella trendline poteva considerarsi forse più significativa di quella “storica”.
Ma rispetto a quella trendline, il trend oggi è negativo, perché le azioni Enel l’hanno violata in modo marcato.
Possibili rimbalzi, ovviamente, ma fino a dove?
Torneremo a testare il minimo di dicembre 2021, posto a 6.473 euro per azione?
Oppure ci spingeremo un po’ più su, a cercare il minimo più importante di novembre 2020, posto a 6.734 euro per azione?
Analisi tecnica azioni Enel: e se ci mettessimo su una media mobile?
Magari potremmo aggiungere una media mobile, e scoprire nuovi interessanti punti di test.
Ma di che tipo? Semplice o esponenziale? E se la mettessimo ponderata?
E se ci mettessimo dentro anche uno stocastico? Ok, ma a che periodo?
E come lo potremmo usare? Dovremmo forse guardare le divergenze?
E se…
E se invece lasciassimo perdere tutto e cercassimo una via più semplice, e anche molto più furba?
Analisi tecnica azioni Enel: una short put per l’acquisto a sconto
Se il titolo Enel mi piace, non mi preoccupa tenerlo in portafoglio anche nel medio termine, e magari sono disposto ad accumularlo su diversi prezzi se scende, allora la vendita di opzioni put è la risposta più intelligente.
Scadenza maggio 2022, per esempio: la put (americana) strike 5.6 segna prezzo di chiusura 0.415 per azione a venerdì 4 marzo. Facciamo 0.4 per fare conto tondo.
Il lotto è 500 azioni, quindi parliamo di 200 euro di premio.
Con quale capitale?
Assumendo un intervallo margine del 30%, elevato per un titolo come Enel, ma adeguato al contesto di alta volatilità che viviamo in questi giorni, parliamo di circa 840 euro.
Come si ottiene quel valore? Semplice: 5.6 * 500 * 30%.
Facciamo mille euro, per stare più tranquilli.
Se tutto va bene, e Enel non scende sotto i 5.6 euro per azione, tra due mesi circa avremo incassato il 20% sul capitale impiegato, senza mai avere una sola azione Enel in tasca.
Se invece le cose vanno “male”, e il prezzo delle azioni Enel scende sotto i 5.6, al 20 maggio avremo 200 euro in tasca e 500 azioni Enel in portafoglio a 5.6 euro ciascuna, ma sarà come averle pagate 5.2.
E a quel punto potremo vendere un’altra put, se avremo ancora fiducia nel titolo.
Magari una put strike 4.8, scadenza luglio, o quello che vorremo…
E magari potremo anche vendere call contro il lotto che ci è stato assegnato, così da aggiungere un ulteriore flusso di cassa.
E guarderemo gli analisti tecnici tirare mille trendline sul grafico di Enel e perdere il senno tra medie mobili e stocastici, mentre noi aspetteremo soltanto che passi il tempo per passare alla cassa.